Ci troviamo a vivere in un’epoca di grande trasformazione: l’IA, i social media e gli ambienti digitali stanno cambiando radicalmente il nostro modo di vivere, comunicare e apprendere. I Bambini e gli adolescenti di oggi sono dei nativi digitali ma ciò non significa essere automaticamente competenti né emotivamente pronti ad affrontare i rischi e le complessità della rete.
La vera sfida pedagogica odierna è educare a stare nel digitale sviluppando competenze che permettono di scegliere, interpretare, costruire relazioni sane e gestire le emozioni.
Educare nell’Era Digitale
In un’era dove si comunica sempre più attraverso uno schermo diventa ancora più essenziale ed urgente recuperare e valorizzare le competenze socio-emotive quali: empatia, ascolto attivo, cooperazione, rispetto dell’altro. Queste infatti sono delle skills fondamentali non solo per costruire relazioni significative ma anche per prevenire fenomeni in allarmante crescita come il cyberbullismo, il ritiro sociale (Hikikomori).
Con l’ingresso dell’IA nel quotidiano risulta ancora più essenziale un’educazione al pensiero critico. Infatti non solo bambini ed adolescenti, ma anche adulti devono imparare a distinguere l’informazione dall’opinione, a interrogarsi sulla veridicità dei contenuti e a comprendere i meccanismi che si celano nell’IA come i Bias, gli algoritmi o i filter bubble che influenzano i contenuti e le scelte.
È fondamentale nelle scuole e nei contesti educativi promuovere progetti pedagogici che mettono al centro l’educazione digitale consapevole. Attraverso il Learning by doing, percorsi di alfabetizzazione emotiva, laboratori sull’uso critico dei social è possibile in è possibile costruire percorsi di crescita che rafforzino l’autostima, l’empatia e il pensiero critico, trasformando il digitale in un’opportunità di relazione autentica.
Non si tratta quindi di opporsi al digitale ma di accompagnare in particolare i nativi digitali a viverla in modo responsabile, consapevole e arricchente.
